LIBERA ASSOCIAZIONE CULTURALE " LAURINO NEL CUORE" |
Piazza Agostino Magliani 1 LAURINO Pagina FB Laurinonelcuore Lac |
Indirizzo web: http://laurinonelcuore.weebly.com Google: laurinonelcuore |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
INDICE
-Siamo nati! Chi siamo - Laurino 1911 -Pajese miu -Cari soci -Il seggio -L'Universitas -Buone feste -Dedicata a Maria Nicoletti -Leggere con passione - Addio a Claudio Abbado - Omaggio a Charlot - Dal sito del Comune, Progetto S. Antonio - S.Sofia : la più bella terrazza del Cilento - Alla scoperta di Laurino: quiz - Quando a Laurino conoscemmo una musica strana: il jazz - C'era una volta "La Villa" - Sindaci o Lanzichenecchi |
- Laurino, poesia di Angela Furcas
- Omaggio a Paolo Sorrentino, Oscar a "La grande bellezza". - Sensazionale: l' Angelo vola. Il progetto va in appalto - Laurino: balle e storia - Li Funtanedde -Un poeta-pastore - Parco della biodiversità mediterranea - La misteriosa via istmica - Laurino, piccola città d'arte - Cauzuni e pizze chiene...tarozzule e zerre - Lu vicciddu - Mario Schiavo: un maestro di vita e di cultura - L'enigmatica signora dei serpenti - La voce del pozzo - Omaggio ai 90 anni di Charles Aznavour - L'Armata Brancaleone - Il Volo del... |
__________________________________________________________________________________________________________
Siamo nati! CHI SIAMO?
Gentile Laurinese
Siamo un gruppo di amici impegnati a valorizzare il grande patrimonio artistico del nostro paese. Siamo convinti che sia dovere di ogni laurinese residente o emigrato, contribuire a conservare le preziose opere d'arte, a volte autentici capolavori, che nel corso dei secoli ci sono state tramandate. Fanno parte della nostra storia, della nostra memoria, della nostra identità.
Siamo anche convinti che una saggia politica di tutela delle antiche architetture, mura, torri, vicoli, chiese, sculture, pitture possa fornire una grande risorsa per lo sviluppo di un turismo di qualità che si sposi con le straordinarie emergenze ambientali del territorio. Natura e cultura possono costituire il binomio vincente. Castello longobardo e Palazzo ducale, mura e torri, l'Annunziata, il Seggio. S. Maria Maggiore, S. Biagio, Ognissanti, Convento e Chiesa di S. Antonio, Madonna del mondo, cappelle di S. Elena, ponti medievali, teatro comunale e tanti altri tesori piccoli e grandi raccontano una storia che nessun altro paese può vantare nell'intero Cilento.
La nostra missione vuole essere di collaborazione e di stimolo per il Comune anzitutto, per il Parco del Cilento, la Diocesi, la Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, la PRO-LOCO, con tutte le istituzioni, insomma, delegate alla tutela dei nostri tesori..In secondo luogo è nostra intenzione organizzare manifestazioni, mostre, eventi, pubblicazioni, tutti autofinanziati e diretti a far conoscere e promuovere la nostra piccola, straordinaria "Città d'arte".
Per il mese di agosto 2013 abbiamo organizzato la mostra "I capolavori di Laurino", attualmente esposti nel Museo Diocesano di Vallo della Lucania e nella Certosa di Padula. Si tratta, com'è noto, del Polittico di Cristoforo Faffeo del 1478, della Pietà di Silvestro Buono (?) del 1550 ca., del Cofanetto nuziale degli Embriachi del 1370 ca. del S. Gennaro e del S. Filippo di F. Solimena del 1720 ca. e della Pietà di S. Biagio di Arnono di Padula del 1606....
Siamo certi che per tutti noi laurinesi poter rivedere o vedere per la prima volta questi capolavori sarà un'esperienza di grande impatto emotivo e artistico.
L'adesione alla Libera Associazione "LAURINO NEL CUORE" è assolutamente gratuita.
Laurino, giugno 2013
Bruno Durante, Mino Schiavo, Angelo Mautone, Romualdo Schiavo, La Bruna Vincenzo, Alfonso Filizzola, Aldo Errico, Maurizio Marotta, Angelo Maffia, Nicola Sofia, Pasquale Gigantiello.
Siamo nati! CHI SIAMO?
Gentile Laurinese
Siamo un gruppo di amici impegnati a valorizzare il grande patrimonio artistico del nostro paese. Siamo convinti che sia dovere di ogni laurinese residente o emigrato, contribuire a conservare le preziose opere d'arte, a volte autentici capolavori, che nel corso dei secoli ci sono state tramandate. Fanno parte della nostra storia, della nostra memoria, della nostra identità.
Siamo anche convinti che una saggia politica di tutela delle antiche architetture, mura, torri, vicoli, chiese, sculture, pitture possa fornire una grande risorsa per lo sviluppo di un turismo di qualità che si sposi con le straordinarie emergenze ambientali del territorio. Natura e cultura possono costituire il binomio vincente. Castello longobardo e Palazzo ducale, mura e torri, l'Annunziata, il Seggio. S. Maria Maggiore, S. Biagio, Ognissanti, Convento e Chiesa di S. Antonio, Madonna del mondo, cappelle di S. Elena, ponti medievali, teatro comunale e tanti altri tesori piccoli e grandi raccontano una storia che nessun altro paese può vantare nell'intero Cilento.
La nostra missione vuole essere di collaborazione e di stimolo per il Comune anzitutto, per il Parco del Cilento, la Diocesi, la Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, la PRO-LOCO, con tutte le istituzioni, insomma, delegate alla tutela dei nostri tesori..In secondo luogo è nostra intenzione organizzare manifestazioni, mostre, eventi, pubblicazioni, tutti autofinanziati e diretti a far conoscere e promuovere la nostra piccola, straordinaria "Città d'arte".
Per il mese di agosto 2013 abbiamo organizzato la mostra "I capolavori di Laurino", attualmente esposti nel Museo Diocesano di Vallo della Lucania e nella Certosa di Padula. Si tratta, com'è noto, del Polittico di Cristoforo Faffeo del 1478, della Pietà di Silvestro Buono (?) del 1550 ca., del Cofanetto nuziale degli Embriachi del 1370 ca. del S. Gennaro e del S. Filippo di F. Solimena del 1720 ca. e della Pietà di S. Biagio di Arnono di Padula del 1606....
Siamo certi che per tutti noi laurinesi poter rivedere o vedere per la prima volta questi capolavori sarà un'esperienza di grande impatto emotivo e artistico.
L'adesione alla Libera Associazione "LAURINO NEL CUORE" è assolutamente gratuita.
Laurino, giugno 2013
Bruno Durante, Mino Schiavo, Angelo Mautone, Romualdo Schiavo, La Bruna Vincenzo, Alfonso Filizzola, Aldo Errico, Maurizio Marotta, Angelo Maffia, Nicola Sofia, Pasquale Gigantiello.
LAURINO 1911
E' la foto più antica di Laurino dell'Archivio Arioppa. Pur non essendo proprio fra le sue migliori, offre comunque spunti interessanti. |
Innanzi tutto ci mostra ancora integro il nucleo storico del borgo, compatto entro la cinta muraria che qui è, comunque, nascosta dalla vegetazione. In secondo luogo risalta, nella sua struttura originaria, il Palazzo ducale non deturpato da rialzi e balconate.
Chi ha vista buona e una lente di ingrandimento può riconoscere all'estrema destra dell'ovale la silouhette della torretta abbattuta dopo il terremoto del 1980. Curiosa infine è la copertura del campanile di S. Maria con due falde a capanna. Bello ed elegante il campanile di S. Matteo. |
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Pajese miu
A l'antrasatta, cum'a maharia, ra luntanu lu veu, hriggiu 'nzimma 'na tempa r'aulive, appisu a lu sdirrupo addo' 'nmienzu a li scanni ccù mmiennulu si 'nzora ficurinia. Rociula l'acqua sottu a Ponteruttu musica canusciuta Ra fore torna ccù lu ciucciu appriessu chianu 'na vecchia ccù lu sarcinieddu e cum'a picciu, ra inta ri la vadde sentu lamienti ri 'na ciaramedda: |
so' i mmeje 'sti vvuci,
cheste prete so' i mmeje, meje 'sti facce vrusciate, cca i sacciu chi so', cca li rrariche meje si so' chiantate, chistu è 'u pajese miu. Laurinu miu bellu e ppirdutu, puru luntanu sempe accussì ti veu, hriggiu, 'ncoppa 'ssa tempa r'aulive, cristarieddu ri 'mpuostu a 'ssu sdirrupu addo' la notte lu vientu chiange, ululeia lu lupu. Bruno Durante da "ARRETU,ARRETU CUMA LI FUNARI" , GM CALAMOS, Angri 2002 |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
Cari soci e simpatizzanti
|
Seggio: "'u sieggiu", XVI sec. Al centro Annunciazione e a destra Giudizio universale di Girolamo Siciliano di Padula, 1578.
Al di sotto la scritta" Hospitium miseris peregrinis pauperibus, A.D. MDLXXVIII."
___________________________________________________________________
Al di sotto la scritta" Hospitium miseris peregrinis pauperibus, A.D. MDLXXVIII."
___________________________________________________________________
IL SEGGIO: 'U sieggiu
Il Seggio prospetta sulla piazza principale di Laurino ed è il simbolo dell'autogoverno "democratico" dell' Universitas, il Comune di allora, in contrasto col sovrastante castello, poi Palazzo ducale, sedi del feudatario. Nel Seggio si svolgevano infatti le assemblee degli Eletti dell' Universitas di Laurino da sola, o, in seduta unitaria, con quelle dei suoi casali, Chiaine Soprane, Chiaine Sottane e Fogna. In realtà tale funzione di aula del "Parlamento" comunale non è originaria essendo la struttura nata nel XVI sec. come propileo, ingresso monumentale al complesso dell'Annunziata. Sulla parete è, infatti ancora visibile la grande porta che con una scala in pietra conduceva al cortile interno sul quale prospettavano la chiesa, lo "spedale", l'ospizio per i pellegrini e l'orfanotrofio per i bambini abbandonati con la relativa ruota. Nel complesso, insomma, l'Universitas svolgeva tutte le attività assistenziali e caritative tipiche della società quattro-cinquecentesca più illuminata. Dopo la terribile ondata di peste del 1656 intervenne la decadenza e la chiusura di tali istituzioni. Oggi sopravvive solo la bellissima chiesa della SS. Annunziata che ospita l'omonimo Museo. Degli affreschi originari sono sopravvissuti l'Annunciazione e il Giudizio universale di Girolamo Siciliano di Padula del 1578. |
__________________________
L'UNIVERSITAS.
Mino Schiavo
Il castello di Laurino non era “maestoso” (in effetti era un castelluzzo, nel quale, comunque, dimoravano alcune famiglie, ampliato quando divenne sede dei duca Carafa); falso il mito dell’esistenza della stamperia; il “Ginnasio” non era altro che una scuola privata ecclesiastica ad uso e consumo del ceto nobiliare; esilarante la notizia che vi avessero soggiornato ed insegnato nientemeno che Pitagora ed Ippocrate. Dalle premesse il passo è breve per affermare che esistesse una Universitas, nel senso degli studi.
In un antico libro del Cinquecento si legge che l’Universitas Laurini era antiquissima e nobilissima, vantando privilegi altrettanto antichissimi, come quelli di avere la giurisdizione di cause che in altri paesi spettavano unicamente al Re, di designare figure istituzionali come il Portolano (diciamo così, l’esattore delle tasse per l’importazione e l’esportazione delle merci) ed il Baiulo, di antica tradizione normanna (aveva poteri giurisdizionali e fiscali, di polizia urbana e campestre, elevava contravvenzioni, arrestava i delinquenti, verificava l’esattezza di pesi e misure etc.). Ebbene, lo Stato di Laurino questi funzionari li designava autonomamente! Insomma era un vero e proprio Stato democratico, che eleggeva un Syndicus e Eletti di specchiata moralità e competenza (2 tra i nobili, 2 tra il popolo), che sostenessero l’azione amministrativa del primo cittadino. Il buon governo era garantito da leggi antichissime e severissime, tramandate oralmente, poi codificate in appositi Statuti (1495~1748), per lo più in lingua latina medievale (meriterebbero di essere tradotti e pubblicati!), che regolavano la vita sociale e amministrativa dell’Universitas civium o loci, cioè l’unione di tutti i cittadini costituenti una cittadinanza, una popolazione, che si autogovernava. Fu Carlo I d’Angiò a darle tale termine, che durò fino al 1806, quando furono istituiti i Comuni.
Insomma le Universitas ( feudali, perché esclusiva proprietà di un feudatario; demaniali, perché dipendenti dall’autorità del Re, ma con poteri propri, che variavano da zona a zona) erano, nell’Italia meridionale, i “Comuni” del Regno, sorte fin dal tempo della dominazione longobarda e poi normanna. Laurino era tra quelle università che avevano meritato grande autonomia. La vita democratica, sotto certi aspetti, era garantita! Eccome!
Mino Schiavo
Il castello di Laurino non era “maestoso” (in effetti era un castelluzzo, nel quale, comunque, dimoravano alcune famiglie, ampliato quando divenne sede dei duca Carafa); falso il mito dell’esistenza della stamperia; il “Ginnasio” non era altro che una scuola privata ecclesiastica ad uso e consumo del ceto nobiliare; esilarante la notizia che vi avessero soggiornato ed insegnato nientemeno che Pitagora ed Ippocrate. Dalle premesse il passo è breve per affermare che esistesse una Universitas, nel senso degli studi.
In un antico libro del Cinquecento si legge che l’Universitas Laurini era antiquissima e nobilissima, vantando privilegi altrettanto antichissimi, come quelli di avere la giurisdizione di cause che in altri paesi spettavano unicamente al Re, di designare figure istituzionali come il Portolano (diciamo così, l’esattore delle tasse per l’importazione e l’esportazione delle merci) ed il Baiulo, di antica tradizione normanna (aveva poteri giurisdizionali e fiscali, di polizia urbana e campestre, elevava contravvenzioni, arrestava i delinquenti, verificava l’esattezza di pesi e misure etc.). Ebbene, lo Stato di Laurino questi funzionari li designava autonomamente! Insomma era un vero e proprio Stato democratico, che eleggeva un Syndicus e Eletti di specchiata moralità e competenza (2 tra i nobili, 2 tra il popolo), che sostenessero l’azione amministrativa del primo cittadino. Il buon governo era garantito da leggi antichissime e severissime, tramandate oralmente, poi codificate in appositi Statuti (1495~1748), per lo più in lingua latina medievale (meriterebbero di essere tradotti e pubblicati!), che regolavano la vita sociale e amministrativa dell’Universitas civium o loci, cioè l’unione di tutti i cittadini costituenti una cittadinanza, una popolazione, che si autogovernava. Fu Carlo I d’Angiò a darle tale termine, che durò fino al 1806, quando furono istituiti i Comuni.
Insomma le Universitas ( feudali, perché esclusiva proprietà di un feudatario; demaniali, perché dipendenti dall’autorità del Re, ma con poteri propri, che variavano da zona a zona) erano, nell’Italia meridionale, i “Comuni” del Regno, sorte fin dal tempo della dominazione longobarda e poi normanna. Laurino era tra quelle università che avevano meritato grande autonomia. La vita democratica, sotto certi aspetti, era garantita! Eccome!
___________________________
_________________________________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________
Dedicato a Maria Nicoletti, poetessa laurinese.
Cara Maria
Non ti conoscevo. Non ti conosco. O forse si. Chissà quante volte ti avrò vista a Laurino in un agosto qualsiasi quando, come uccelli migratori, torniamo a caricare la stramaledetta nostalgia che ci portiamo appresso dovunque, dentro dovunque. Poi casualmente ti ho incontrata su un sito di questo nostro incredibile mondo cosiddetto virtuale, ma che improvvisamente si riempie di nomi e cognomi che evocano persone reali, ricostruiscono trame di memoria. ..
( continua in Teatro...poesia )
Cara Maria
Non ti conoscevo. Non ti conosco. O forse si. Chissà quante volte ti avrò vista a Laurino in un agosto qualsiasi quando, come uccelli migratori, torniamo a caricare la stramaledetta nostalgia che ci portiamo appresso dovunque, dentro dovunque. Poi casualmente ti ho incontrata su un sito di questo nostro incredibile mondo cosiddetto virtuale, ma che improvvisamente si riempie di nomi e cognomi che evocano persone reali, ricostruiscono trame di memoria. ..
( continua in Teatro...poesia )
___________________________________________________________________________
22 gennaio 2014
LEGGERE CON PASSIONE
LEGGERE CON PASSIONE
22. gennaio 2014
Dopo Bolzano, Merano e Bressanone, sono stato invitato per presentare il mio ultimo libro La valigia del doganiere dal Circolo letterario Leggere con passione di Brunico. All'ingresso della bellissima Biblioteca civica della cittadina della Val Pusteria, famosa fra l'altro per il comprensorio sciistico di Plan de Corones, c'era ancora quest'albero di Natale realizzato solo con i libri. Mi è sembrata una metafora potente del ciclo della natura e della stessa cultura. Albero>cellulosa>libro>albero di Natale. Accanto c'era questo poster con un ruscello dove l'acqua vivificatrice è fatta di libri. Anche qui una idea semplice e geniale. Un bravissimi! grande agli amici di Leggere con passione. |
_______________________________________
. ADDIO A CLAUDIO ABBADO
Grazie maestro Abbado. Hai onorato l'Italia e la musica per la tua raffinatezza, la tua signorilità e il tuo impegno civile. Sei stato maestro di cultura e di vita. Onore alla tua memoria! 20 gennaio 2014 |
|
___________________________________________________________________________________________________________________________________
3 Febbraio 2014
OMAGGIO AI 100 ANNI DI CHARLOT
OMAGGIO AI 100 ANNI DI CHARLOT
Il 7 febbraio 1914 appariva per la prima volta sugli schermi del cinematografo naturalmente muto, un omino buffo con bombetta, baffetti, giacchetta striminzita, pantaloni e scarponi enormi e un bastoncino che accompagnava una camminata sbilenca e ciondolante: Charlot. Era nato il vagabondo, personaggio che avrebbe attraversato la storia del cinema del '900, inventato da quel genio della comicità che si chiamava Charlie Chaplin, capace con la sua maschera di prendersi beffe di Hitler e delle storture del capitalismo americano. ( vedi films )
Per i 100 anni di questa icona del cinema, la Cineteca di Bologna, benemerita istituzione culturale, ha restaurato quella che Chaplin considerava la sua opera migliore La febbre dell'oro. Qui a destra riproponiamo la scena della cena a base di scarpone bollito che ha fatto sbellicare dal ridere intere generazioni di spettatori nel corso di un secolo. Per questo e tutti gli altri capolavori diciamo grazie all'omino campione di comicità e di coraggio civile. |
|
___________________________________________________________________________________________________________________________________
8 Febbraio 2014.
IMPORTANTE : NOVITA' DAL SITO DEL COMUNE "21.01.2014. Grazie al lavoro incessante e silenzioso del Sindaco e dell'Amministrazione Comunale il Comune di Laurino, con delibera di Giunta Regionale n. 496 del 22.11.2013, ha ottenuto il finanziamento di 3 importanti opere per circa 2 milioni e 700 mila euro. Gli interventi finanziati sono: - Riqualificazione e valorizzazione delle aree del palazzo "Convento di Sant'Antonio" € 1.636.869,61; - Realizzazione acquedotto rurale "bottino panerba – San Nicola – incompensa" € 440.000,00; - Ristrutturazione ed adeguamento statico funzionale dell'ex convento di Santo Spirito € 660.000,00. . ______________________________________________________________________________________________________________________________________
|
Leggiamo con grande piacere dal sito del Comune che la Regione ha finanziato 3 importanti progetti che interessano Laurino.Fra questi di grande rilevanza è la
Riqualificazione e valorizzazione delle aree del palazzo " Convento di S. Antonio ". Nella nota del Municipio non è riportato il progetto e pertanto non siamo in grado di conoscere l'area precisa di intervento.C'è da augurarsi che nella dizione molto generica "aree del palazzo" sia compreso anche l'interno della chiesa e del chiostro e più precisamente il restauro dell'organo e degli affreschi in condizione di gravissimo degrado e a rischio distruzione definitiva. |
S. SOFIA: LA PIU' BELLA TERRAZZA DEL CILENTO
Non è la Svizzera, non sono le Dolomiti, anche se di dolomia e calcare sono fatte le bastionate dello Scanno del Tesoro e della Tempa dei Mulitani. Sono solamente i nostri monti visti dalla più bella terrazza panoramica del Cilento. E la foto non rende neanche giustizia alla spettacolarità dell'ambiente alpestre che si offre da S. Sofia con alle spalle il Palazzo ducale e i ruderi del Castello a strapiombo sull'orrido e Gorgonero e S. Elena dabbasso. Oggi, però, S. Sofia è solo uno squallido parcheggio deturpato dalla cinta di guardrail e dalla monnezza, ma domani chissà? La foto sopra è tratta dal progetto elaborato dal Comune sulla Riqualificazione della zona rupestre di S. Sofia e San Pietro comprensivo del Volo dell'Angelo. Se sarà approvato e quando non si sa. Come Libera Associazione Laurino nel cuore esprimiamo il parere che, in caso di rigetto o di tempi lunghi, la terrazza venga comunque realizzata a stralcio e in economia. La sistemazione del Belvedere degli olivi a S. Pietro, ci dicono, non è costato più di 15.000 euro e i lavori di terrazzamento e muratura su vari livelli, erano addirittura più complessi di questi (in tutto 40 metri circa di muro in pietra, senza dislivelli). Una spesa dunque sicuramente alla portata del Comune. |
Qualcuno a Laurino già teme che la realizzazione della terrazza possa far perdere posti auto nell'area riservata al parcheggio. Il timore è del tutto infondato. Limando di circa un metro lo spuntone di roccia a destra, alle spalle si apre una vasta area buona per una piazzetta e altri 10/15 posti macchina.
Su progetti di riqualificazione ambientale come questo e di valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale, si gioca d'altronde, la legittima aspettativa dello sviluppo turistico per Laurino. Non c'è tempo da perdere. Un anno al massimo basta e avanza. CORAGGIO SINDACO! Un progettino dell'Ufficio tecnico e via! |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
ALLA SCOPERTA DI LAURINO E DEI SUOI TESORI.
Si tratta di un cartiglio in pietra a forma di virgoletta con la scritta in latino " Il giorno 15 del mese di maggio". Secondo voi dove si trova e che cosa rappresenta? Caro navigante dell'etere con questo interessante particolare decorativo, testimonianza dell'abilità degli scalpellini laurinesi vogliamo iniziare una rubrica suggerita dal socio sostenitore arch. Silvio Cossa. Ogni 15 giorni proporremo una scultura, una pittura, un particolare architettonico, ecc. per mettere alla prova la conoscenza del nostro paese e dei suoi tesori Si tratta con ogni evidenza di un gioco cui tutti possono partecipare per costruire alla fine una specie di Galleria dove sono esposte tutte le opere d'arte, ma anche di artigianato che impreziosiscono Laurino e lo rendono unico. Per le risposte si prega di servirsi del FORUM. |
IL GIOCO NON HA REGISTRATO PARTECIPANTI.
E' UNA COSA CURIOSA: IL SITO E' MOLTO PARTECIPATO A LIVELLO PASSIVO, MA IL FORUM NON RISCONTRA UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA DA PARTE DEI NUMEROSI E GENTILI VISITATORI. VA BENE LO STESSO. In ogni caso, come si può osservare, il particolare architettonico, collocato all'altezza del capitello destro, fa parte del più bel portale settecentesco del paese, quello del Palazzo dei Ciardulli, patrizi laurinesi e baroni di Gioi. Purtroppo in tempi recenti è stato sfregiato dalla brutta cancellata in ferro. Ha bellissimo atrio a volta ancora decorato. A fianco c'è la chiesina di S. Niculieddu anch'essa con fastoso portale. Negli anni '50 del 1900 il 6 dicembre, S. Nicola, da parte della famiglia Marino, vi venivano ancora distribuiti i tipici panetti trilobati, simbolo del santo. Dopo i Ciardulli (Una figlia, Maria Giuseppa aveva sposato un Perrotta), il palazzo passò per vie ereditarie ai baroni Perrotta di Castellabate e poi acquistato dalla famiglia di Ovidio Marino. Lo stile è un fastoso tardobarocco completato dallo stemma pretenzioso e dal tipico balcone con ringhiera bombata. Serviva a contenere le ampie gonne delle nobildonne di casa. |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
Quando a Laurino conoscemmo una musica strana: il jazz Fino a quando, nel 1956 non arrivò la TV, per noi il jazz, 'u jazz, era solo il recinto per ricoverare le pecore... (continua in Teatro, musica, poesia ecc.) |
|
___________________________________________________________________________________________________________________________________
"La Villa" Angelo Pesce nel 1934 affollata di gente. I grandi in posa o a chiacchierare, i bambini a giocare con una macchinina a pedali e una bicicletta, un carabiniere in mantella e pennacchio. Quasi un dagherrotipo del tempo che fu. Ma naturalmente è una foto del solito Arioppa (col ritocco a pastello) che non per niente era un maestro nel cogliere i momenti, i luoghi e gli interpreti del microcosmo paesano.
La Villa è intitolata al prefetto Angelo Pesce e probabilmente gli venne dedicata dopo la sua morte. |
|
__________________________________________________________________________________________________________________________________
NON CI PIACE/CI PIACE
Naturalmente non ci piace che all'entrata della piazza del paese ci accolga un cesso (pardon!) affiancato da uno squallido deposito aperto e dalle campane di rifiuti spesso disseminati per terra. Ci piacerebbe molto di più che il buco fosse riempito da un rifacimento in piccolo dell'antico lavatoio tutto infiorato e che le campane fossero trasferite nel piazzale di S. Sofia. Chiediamo troppo? |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
LAVATOIO PUBBLICO ALLA ROTONDA nel 1931
A DESTRA CAMPANILE DI S. MATTEO, XII SEC. |
FONTANONE " 'NNANZI 'A FUNTANA. "
Solo tre esempi fra i tanti scempi commessi. Ancora alla fine degli anni '60 erano tutti in piedi, assieme ai fontanoni in pietra di S. Biagio e 'mpere 'u paiese, ecc. ecc... |
Sindaci o Lanzichenecchi?
Dove sono passati loro non è cresciuta più erba. O meglio non è restata pietra. Peggio dei Vandali o dei Lanzichenecchi! Tutto distrutto in una furia di incolto mito della modernità e del cemento armato. Mancava loro ogni minima cultura della storia del paese e della conservazione del patrimonio urbanistico e artistico. Parliamo dei sindaci succedutisi dal dopoguerra agli anni '70 del 1900: un disastro. Oggi gli si dedicano addirittura delle strade. Mah! |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
LAURINO
Angela Furcas Hanno rivoli giocosi i comignoli, saettano nei vicoli deserti odor di ceppi accesi... |
( continua in Teatro...poesia ) |
Omaggio a Laurino
Che a Laurino aleggiasse la felice follia della poesia era noto. Ma che contagiasse anche i laurinesi acquisiti è una felice novità. Ringraziamo per questa scoperta Angela Furcas, sarda di Iglesias, che Laurino ha conosciuto da moglie di Silvio Cossa. |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
2 Marzo 2014
2 Marzo 2014
|
OMAGGIO A PAOLO SORRENTINO
"LA GRANDE BELLEZZA" (Premio Oscar 2014: miglior film straniero) Dopo 15 anni dall'Oscar conquistato da Roberto Benigni con La vita è bella, il cinema italiano vede premiata ancora una volta la sua grande tradizione artistica. Una prova d'autore e un atto d'amore alla bellezza incomparabile di una città indolente, barocca e papalina: Roma. Non scalfita neanche dal degrado attuale e dalla sua artificiosa e talvolta fasulla mondanità. |
11 febbraio 2014
STRAORDINARIO: IERI 10. FEBBRAIO IL SITO HA RICEVUTO 64 VISITE,
UN RECORD MONDIALE.
STRAORDINARIO: IERI 10. FEBBRAIO IL SITO HA RICEVUTO 64 VISITE,
UN RECORD MONDIALE.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
21. Marzo 2014
SENSAZIONALE: IL Falco VOLA!!! Dal Municipio Una notizia sensazionale: Il progetto del VOLO DEL FALCO (nome provvisorio) sarà realizzato. I relativi lavori saranno appaltati il prossimo 22 Aprile (termine ultimo per la presentazione delle offerte). In sede di rielaborazione sono state apportate varie modifiche, la più importante delle quali è la cancellazione della passerella fra S. Pietro e S. Sofia. La cosa non ci dispiace dal momento che il cosiddetto "percorso tirolese" tutto vetro e acciaio era una autentica violenza all'ambiente rupestre in cui doveva essere inserito. Forse sarà riprogettato in forme meno aggressive. I lavori non dovranno durare più di 244 giorni. Insomma se non sorgeranno ostacoli imprevisti sull'ultima fase di finanziamento da parte della Regione, entro l'autunno 2015, Laurino si doterà di un impianto sportivo-turistico che potrà cambiare radicalmente il suo futuro. Analoghi impianti nei diversi luoghi dove sono stati realizzati hanno attirato centinaia di migliaia di "matti volanti", familiari e curiosi che portano soldi, sviluppo e posti di lavoro. Non c'è dubbio che così sarà anche per il nostro paese. |
Il progetto "Valorizzazione dell'area rupestre di S. Pietro e S. Sofia" per l'importo si 1.700.000 Euro circa, finanziato dalla Regione e da fondi comunitari, prevede il volo su cavo da M. Cavallo al piazzale di S. Pietro, sospesi a circa 300 metri di altezza sullo sprofondo del fiume Calore.
La stazione a monte sarà raggiungibile con un impianto a monorotaia con partenza dall'attuale cava-anfiteatro nella Valle Sottana. Il progetto prevede anche la riorganizzazione di tutta l'areale di S.Pietro e del parcheggio-terrazza panoramica di S. Sofia. Per intanto da parte di LAURINONELCUORE va un forte riconoscimento al sindaco e alla sua amministrazione che hanno fortemente creduto nel progetto. Bravi! |
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Attenzione. Questo sito in 6 mesi ha ricevuto 5392 visite visite, 30 al giorno. Grazie.
__________________________________________________________________________________________________________
Laurino: Balle e Storia
Laurino è nobile di storia e di cultura. Lo è sempre stata sin dal suo sorgere sulla collina. Le sue origini come borgo fra il IX e il X secolo, sono a grandi linee sufficientemente note. Le pur frammentarie fonti storiche e le indagini archeologiche confermano che il primo nucleo urbano sorse per la concorde volontà dei Longobardi, nuovi signori del territorio e i monaci italogreci portatori di fede e sapienza agricola. Fu da questa tacita alleanza che le sparse genti sannitiche-lucane trovarono una stabile organizzazione amministrativa ed economica. (Continua in Storia) |
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
LI FUNTANEDDE
Sugli storici tracciati che dal mare portavano al Vallo di Diano, Laurino costituiva uno snodo importante. Il paese era una sentinella che presidiava la sicurezza dei viaggi e i suoi ponti garantivano un guado tranquillo di fiumi e torrenti. Sotto il paese i singoli viandanti e le carovane che portavano il sale all'interno e il grano al mare avevano un comodo punto di sosta: S. Rocco e li Funtanedde. (Continua in Ambiente e Natura.) |
LI FUNTANEDDE: I MASCHERONI
|
___________________________________________________________________________________________________________________________________
SANSIMIONE
Tengu 'na casa 'nzimma 'na làvata, sulu 'nu pocu 'ncoppa li Chiaine, ppè la sagliuta re Sansimione. 'Na vota era pagliaru ccú li vuoi, se n' assetteru loro, 'nce trasemmu nuie... Barbato Bruno da I' scrivu, cantu e sonu cume vene ( continua in Teatro...poesia ) |
UN POETA-PASTORE
Barbato Bruno è nato a Piaggine, un paesino del Cilento salernitano il 10 ottobre del 1946. Abbandonata precocemente la scuola elementare, ha vissuto da contadino-pastorello la sua infanzia e la prima giovinezza sulla montagna del suo paese. Più tardi ha svolto vari mestieri fra cui calzolaio ed elettricista, coltivando contemporaneamente da fisarmonicista autodidatta la passione per la musica. ... |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
DA BELVEDERE DEGLI ULIVI A
" PARCO DELLA BIODIVERSITA' MEDITERRANEA " Sul costone roccioso dello strapiombo meridionale sul Calore è restata miracolosamente intatta dalla edificazione selvaggia (a parte lo sciagurato chalet "svizzero"), la fascia di uliveto di S. Pietro. E' un posto di una bellezza senza pari meritevole di essere salvaguardato nel più grande rispetto ambientale. E' quanto ha già parzialmente fatto il Comune valorizzando il "Belvedere degli ulivi", il terrazzo panoramico fra le rupi con vista sull'orrido, Gorgonero e i bastioni dolomitici di M. Cavallo. Sull'areale del parcheggio dovrebbe atterrare "Il volo dell'Angelo. Ma al di sopra del belvedere fino ai piedi del Palazzo ducale resiste compatto fra le rupi, l'argento dell' antico uliveto inframmezzato da cerri, mandorli, olivastri, ginestre, lauri, fichidindia, viole del pensiero, rosmarino, agavi e quant'altro la generosa natura sa regalare. Ci permettiamo come LAURINO NEL CUORE, di suggerire al Comune di elaborare un progetto di acquisizione degli orti per la realizzazione di un PARCO DELLA BIODIVERSITA' MEDITERRANEA Riteniamo che nel quadro di uno sviluppo compatibile con il prezioso ambiente rupestre, il Parco della biodiversità, da arricchire, a scopo anche didattico, con tutte le varietà della macchia mediterranea, possa costituire un "unicum" straordinario per ll futuro turistico del paese. Siamo nel Parco del Cilento e questa è una IDEA SERIA! di progettualità non effimera di cura del territorio, a costi minimi. Il grosso c'è già ed è merito della natura e del lavoro di chi ci ha preceduto.. |
UN PARCO DIDATTICO DELLA BIODIVERSITA' MEDITERRANEA
è una idea intelligente e fattibile. |
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Il festoso e variopinto bus che porta i turisti a spasso per il Cilento alla scoperta fra l'altro della MISTERIOSA VIA ISTMICA.
Fra il serio e il faceto ci scherza Mino Schiavo. ( continua in Storia ) |
STORIA E BALLE
La misteriosa Via istmica Fui distolto dalla distratta lieve passeggiata da uno strombazzamento orripilante, in quel di S.Maria di Castellabate: un pullman bellissimo, scoperto, variopinto, a due piani. Al piano alto una distinta coppia dall’aspetto teutonico. Sulla fiancata una paurosa scritta: Citysightseeing. Scappai subito, impaurito, ad acquistare i giornali che mi avrebbero tenuto ottima compagnia pomeridiana. Mah!... la scritta…tedesca non certo, inglese presumibilmente. |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
laurinouna_piccola_citt_darte.doc | |
File Size: | 3783 kb |
File Type: | doc |
LAURINO PICCOLA CITTA' D'ARTE
La nostra cittadina è talmente ricca di storia, arte, cultura e natura che merita di essere conosciuta e amata non solo dai laurinesi, ma da tutti gli internauti che sempre più numerosi frequentano il nostro sito. Per questi vecchi e nuovi amici LAURINONELCUORE ha preparato e messo in rete l'opuscolo LAURINO, PICCOLA CITTA' D'ARTE: un atto d'amore per il nostro paese e un invito a venirci a trovare. LIBERA ASSOCIAZIONE CULTURALE LAURINONELCUORE (per visionare l'opuscolo che sarà a breve stampato e pubblicato cliccare su download) |
LAURINO
UNA PICCOLA CITTA' D'ARTE LIBERA ASSOCIAZIONE CULTURALE LAURINONELCUORE
|
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Processione del Venerdì Santo. L'Addolorata e Cristo morto scortati dalla Confraternita del Rosario. (foto Arioppa 1929)
Al centro don Giovanni Pesce, grande prete, pedagogo e straordinario operatore sociale. |
CAUZUNI E PIZZE CHIENE,
TAROZZULE
E ZERRE
La Pasqua laurinese Il ricco rituale pasquale, nella tradizione paesana, cominciava già la domenica delle palme. I bambini con l’aiuto dei familiari o da soli, confezionavano le loro parme da portare alla benedizione in chiesa. In realtà si trattava di rametti di ulivo rivestiti da carta stagnola da cui pendevano caramelle e ovetti pasquali di cioccolata. Chi non poteva si arrangiava con i fichi secchi. Come si sa, tutto il periodo pasquale è attraversato dalla simbologia dell’uovo che rappresenta l’inizio della vita e perciò anche la resurrezione. Ma a noi bambini questi complicati significati non interessavano niente e manco li conoscevamo. A noi importava che la benedizione finisse subito e che, in quattro e quattro otto, potessimo papparci gli ovetti. ( continua in Ambiente, folklore ) |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
.
BUONA PASQUA!
Lu vicciddu Mino Schiavo Il vicciu o vicciddu è legato stranamente al tacchino. Col termine viccio/vicchiu/vicciu/viccë, infatti, fu chiamato il buffo animale, importato nel nostro continente dal Messico solo dopo il 1522, in varie zone d’Italia. |
In effetti quell’antico pane dei poveri era il pane di vecce (vicciu/vizza/vézzë)[1], quell’erba infestante che cresce tra il frumento, detta anche cicerchione, la cicerchia selvatica, o anche erba galletta rossa. Presenta semi non più piccoli di un acino di pepe (cuculiddi di frumento, li chiamano in Sicilia, cioè coccoline), che erano dati in pasto alle galline e, poi, ai tacchini, con qualche seme di hranuríniu (il “granone”, il “granturco”[2]) … che ricordasse loro la presunta alimentazione del paese di provenienza.[3] ‘N ‘tiemp ‘’e carestia pane de veccia: un proverbio abruzzese. (continua in natura...folklore ) |
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
FACEBOOK!!!!
IMPORTANTE - IMPORTANT - WICHTIG
Siamo su Facebook alla pagina Laurinonelcuore Lac . Visitateci!
LA PAGINA FACEBOOK VA ALLA GRANDE: GLI AMICI COME POTETE VEDERE SONO ORMAI CIRCA 500, DI OGNI PARTE DEL MONDO E SONO MOLTO ASSIDUI E PARTECIPI: GRAZIE!!!
IMPORTANTE - IMPORTANT - WICHTIG
Siamo su Facebook alla pagina Laurinonelcuore Lac . Visitateci!
LA PAGINA FACEBOOK VA ALLA GRANDE: GLI AMICI COME POTETE VEDERE SONO ORMAI CIRCA 500, DI OGNI PARTE DEL MONDO E SONO MOLTO ASSIDUI E PARTECIPI: GRAZIE!!!
____________________________________________________________________________________________________________________________________
A lu paiese nuostu li fusiddi
se fanu ccù le gghioncule seccate. ...Se a lu tianu 'mbruoglie quattu siddi belle ca so le gghiereta leccate E rafaiuoli, lahane, cavati, capedduzzi ca so' fine ru munnu. ...Quanta già 'mmiliccusi addicriati! Chi vene ccà si face tunnu tunnu. ( da Strambuottuli ri casa ) °°°°°°°°°°°°°°°°° Ra 'nu spuntone verde re la Croce
aggiu huardatu 'n'ata vota Prunu: 'na conca ca risponne a chiara voce 'nu munnu addo' sì tuttu e sì nisciuno. Me so sentutu spiersu e annichilitu, aggiu sentutu ri lu core l'ecu: 'mienz'a 'nu mare stisu a l'infinitu 'nc'era la roccia re lu Santu Specu. ( da Strambuottuli ri casa ) |
|
___________________________________________________________________________________________________________________________________
Nel terrano di Umberto Marotta, sulla parete est si trova un misterioso reperto.
|
Un bassorilievo del X secolo.
L'enigmatica signora dei serpenti di Laurino. Cosmo Schiavo Il bassorilievo, di terracotta e di malta di cocciopesto, è inserito in un piccolo ninfeo sovrastato da una valva di conchiglia. La figura femminile si presenta coronata, con sguardo mite e benevolo, capelli ondulati ricadenti in ricca chioma sulle spalle e sugli omeri. La parte inferiore del suo corpo, inarcata, è anguiforme. Le volute dei serpenti terminano con un fiore trilobato, che stringono nelle bocche in segno probabilmente di offerta L'articolo riportato in estratto nella sezione Cultura-Musei, può essere consultato per intero sul sito Zadalampe. |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
LA VOCE DEL POZZO
Mino Schiavo Me lo fece conoscere, agli inizi degli anni ’80, Emilio Pacente, più che un fratello: un pozzo o, meglio, una vera di pozzo istoriata, composta da 8 diedri intervallati da 8 colonnine di pietra locale scura. Sui diedri la voce muta e, al tempo stesso, assordante di tanti simboli. Volevano comunicare, ma il loro linguaggio era troppo distante, protetto dall’oscurità di tanti secoli trascorsi. Ci provammo, con Gino Pisanò, nell’arsura dello scirocco salentino, che lieve, ora, carezza la terra in cui riposa. ( continua in Arte-Musei) |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
|
OMAGGIO AI 90 ANNI DI CHARLES AZNAVOUR CANTORE DI UN'EPOCA.
Grazie Charles per la felicità e la tristezza che la tua voce ci ha regalato. |
___________________________________________________________________________________________________________________________________
Brancaleone da Norcia: lo cavaliere sanza macchia e sanza palanche.
Un Medioevo tutto da ridere, ma vero L'ARMATA BRANCALEONE di Mario Monicelli (segue in Altro: films) |
|
___________________________________________________________________________________________________________________________________
|
UNA STRAORDINARIA NOTIZIA
La Regione Campania con Decreto n. 25/27.05.2014 ha ammesso al finanziamento il progetto del VOLO DEL DUCA (?) l'attraversamento aereo mozzafiato su corda d'acciaio dell'orrido del fiume Calore da M. Cavallo allo s...piazzo di S. Pietro . Il Comune nel frattempo ha già perfezionato l'asta e nei prossimi giorni l'aggiudicazione dei lavori sarà definita con la proclamazione del vincitore. IL VOLO SI FARA' e sarà sicuramente il salto di qualità per il turismo di Laurino e dell'intera zona. Un convinto grazie all'amministrazione che ci ha creduto fino in fondo e buon lavoro. Essendo il nome originariamente scelto IL VOLO DELL'ANGELO proprietà riservata all'impianto sulle Dolomiti lucane attendiamo la denominazione definitiva. Ma diciamo la verità, quella proposta IL VOLO DEL DUCA non ci sembra il massimo. NON EVOCA NESSUNA EMOZIONE; NESSUNA IMMAGINE (chi è 'sto duca e perché vola?) Vuoi mettere IL VOLO DEL FALCO Il solo suono è già emozione, adrenalina pura! Per favore: concedetevi un attimo di riflessione!!! |
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
La notizia del giorno e una volta tanto un'ottima notizia per Laurino, è che l'atteso impianto a teleferica Monte Cavallo-San Pietro si farà a breve. Solo che per questioni di copyright non si potrà chiamare Volo dell'angelo, riservato ad un precedente impianto di Pietrapertosa-Serramezzana in Basilicata. Poco male. Non per questo ci perderemo la chicca preparata per noi da Mino Schiavo sui significati simbolici e artistici di tanti angeli volanti in tutta Italia. E sulla lunga tradizione che lega l'Arcangelo Michele al nostro territorio.
|
Il volo dell’angelo
Mino Schiavo Da Castelmezzano a Pietrapertosa il “volo dell’angelo” sulle Dolomiti lucane ispira zone nobili del Nord d’Italia, tra Golasecca (Varese) e Castelletto, il progetto dell’ “impianto teleferico ricreativo” sul Ticino caro a padri del nostro Risorgimento, a 70 metri d’altezza, alla velocità di 100 km all’ora. Lì, librato, meglio di una Ferrari di ultima generazione. Partirà dalle rovine della chiesa di S. Michele, il principe delle milizie celesti. Mah! Speriamo che lo ricordino anche nella bella nobile Lucania. Di lui non c’è traccia. Neppure dell’angelo, adattato alle esigenze di diverse feste patronali. C’è tanta tenerezza, però, nella coppia degli “angeli” in volo umano promiscuo simulato. Non più la “coppia angelica” Lucifero (l’angelo della luce), il traditore, e Mi-ka-el (“Chi come Dio”), il difensore della fede in Dio contro gli angeli ribelli. (segue in Arte e Musei) |